Festival di Cannes 2014

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view post Posted on 26/5/2014, 15:42




Foto di Kristen a Cannes - 24 Maggio


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view post Posted on 5/6/2014, 14:32




Kristen alla Press Junket di Clouds of Sils Maria a Cannes - 24 Maggio














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view post Posted on 5/6/2014, 15:02




Video della standing ovation a Cannes per The Rover e Maps to the Stars


The Rover


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Maps to the Stars


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view post Posted on 5/6/2014, 15:22




Intervista a Kristen per Clouds of Sils Maria a Cannes con AP



KSF-AP di LJMD


Cosa ha motivato Kristen a scegliere questo ruolo?
Kristen:Penso sia stata la paura a motivarmi, ma anche la voglia di lavorare con Juliette. E anche con Olivier. E’ di sicuro un ambiente differente per un’attrice americana. E’ un film dal senso molto europeo. Ti induce a riflettere, non impacchetta le idee e te le consegna. Penso che sia in grado di portarti all’interno del sistema, è davvero complesso, e ciò che mi spaventava era cogliere questo equilibrio, l’aver individuato ciò è stata forse la ragione che mi ha fatto portare il punto a casa. Io interpreto l’assistente di un’attrice, offro il mio commento circa la potenzialità dei media e circa il loro essere comunemente molto superficiali. Non pensi cose del tipo “ Sì,devo essere davvero bello in questo momento”, perché è davvero stupido come pensiero, e non parlo delle interviste o di te in questo preciso momento, ma di un film, che dovrebbe in realtà significare qualcosa di totalmente differente. E’ stato soddisfacente poter condividere una parte di quelle battute con lei (probabilmente si riferisce alla Binoche), senza alcuna paura, solo con quella sorta di soddisfazione.

Perché Olivier ha pensato a Kristen per la parte?
Olivier:"L'ho incontrata, a dire il vero questo è accaduto attraverso il mio produttore Charles Gillibert, che ha prodotto 'On the Road', ho conosciuto Kristen attraverso di lui in maniera del tutto naturale, voglio dire, non pensavo al film,non l’avevo scritto in modo che potesse adattarsi a lei. Tuttavia lei mi piaceva molto. Ho pensato che ci fosse in lei qualcosa di potente e ho rifletto sul fatto che nei film da lei interpretati non avessero utilizzato nemmeno una parte di questa potenza. Così ho pensato di aver trovato un qualcuno che aveva fatto grandi cose ma che ne poteva fare ancora di più grandi. "

Kristen,com’è stato lavorare nel cuore delle Alpi?
Kristen:"In realtà devo dire che quando eravamo a St. Moritz, Sils Maria, è lì che abbiamo girato, ho iniziato ad avere un po' di cabin fever (noia, agitazione, irascibilità che risulta dalla mancanza di stimolazione ambientale, può ad esempio derivare da un soggiorno prolungato in una zona remota). Mi sono sentita come Jack Nicholson in 'Shining' ogni minuto che ho passato lì. Era come se stessimo vivendo tutti in questo vecchio albergo soffocante ed era proprio come se fossimo ossessionati dall’idea di fare questo film e ogni secondo della nostra vita era dedicato al fatto di doverci concentrare su questo film. Ad un certo punto dunque l’ambiente diventa ossessivo e isolato, anche se è incredibile, perché lo scopo dovrebbe essere proprio quello. Mi è piaciuta l’idea del lavoro intenso in questi tre mesi e il fatto di pensare a nient'altro meno questo, ma certamente abbiamo anche avuto bisogno di un po’… voglio dire a un certo punto ero del tipo 'OK, abbiamo bisogno tutti di rilassarsi un po'. "

Chloe, in che modo internet ha cambiato le cose per gli attori?
Chloe:"Penso che sia strano perché, almeno per quanto mi riguarda, ogni volta che vado ad un meeting mi chiedono , 'tu, sei sui social network? E se lo sei quanti followers hai?'. Penso sia molto strano, perché dovrebbero chiederti 'oh che film vuoi fare? A cosa ti vuoi avvicinare?’ Trovo davvero fastidioso che invece ti chiedano della tua idea circa i social. Se oggi un giovane attore non condivide la sua carriera su instagram, o se non twitti circa i tuoi film o roba del genere, allora non ti stai adoperando per avere successo. "

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view post Posted on 5/6/2014, 15:54




Nuova intervista di Rob con My TF1 News



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Ciao, Robert.
Ciao.

Sei qui al festival di Cannes con due film, The Rover e Maps to the Stars, in The Rover interpreti un ragazzo dalla mentalità semplice. Cosa ti ha attratto di questo personaggio?
La sceneggiatura era così diversa rispetto a tutto quello che ho fatto fino ad ora. Non lo so,quel ruolo aveva qualcosa di magico in sé. Non riuscivo a spiegare perché, ma qualcosa mi ha scosso immediatamente.

Hai dovuto lottare per ottenere questo ruolo, perché è così diverso rispetto a Twilight e all’immagine che si ha di te.
Sì, ho fatto l'audizione due volte per questo ruolo e io odio le audizioni, vanno sempre così male. E’ qualcosa in cui vado sempre male, eccetto questa volta,sentivo di volere davvero quella parte. E’ stato piuttosto strano, ho provato la parte a casa di David Michôd a Los Angeles, è lì che ho tenuto l’audizione. Ero seduto nel suo salotto e non sapevo se quello che stavo facendo gli stesse piacendo oppure no. Ma, sì, ho lottato duramente per ottenere questa parte.

Hai la sensazione ancora oggi di dover lottare per mostrare a tutti che non sei più il ragazzo di Twilight, ma che puoi fare altro?
Sì, ma credo che ogni attore si ritrovi a dover passare attraverso questo iter, non si può interpretare sempre lo stesso tipo di personaggio. Un po’ come in questo caso per quanto mi riguarda, ma a volte è tutto talmente sproporzionato, come quelle persone che non aspettano altro che tu fallisca, ma mi piace, mi dà l’energia giusta per andare avanti, una sorta di rabbia.

E’ più facile per ottenere le parti o per combattere per le stesse?
Sì, voglio dire ogni singola parte differisce dalla precedente, e per ogni parte devi fare un provino. Voglio dire, una delle cose diverse tra questi due film e Twilight è che li puoi finanziare solo con il mio nome. Voglio dire, aiuta davvero tanto, ma nonostante ciò si deve sempre fare un provino, per tutto.

Qual è stata la cosa più difficile di questa parte? Non sappiamo nulla del tuo personaggio, è la prima volta che lo vediamo, lui è ferito e non sa dove andare, così dovrà dipendere da questo altro ragazzo. Qual è stata la parte più impegnativa?
Credo, probabilmente, la prima scena, quella in cui si incontrano per la prima volta. Credo sia stata quella che ho girato più volte. Questo personaggio è una sorta di folle e girare una scena così tesa in cui potrebbe morire, è stato piuttosto difficile. Perché lui è piuttosto sciocco, perciò non sai quanto in là puoi spingerti con il personaggio. E' stato abbastanza difficile, ma allo stesso tempo è stato davvero divertente perché non avevo costrizioni e quindi ero libero d’agire, mi sono potuto lasciare andare.

Sei anche in Cosmo - no, in Maps to the Stars con David Cronenberg, dopo aver recitato in Cosmopolis. Come descriveresti il tuo rapporto di lavoro con lui?
Non lo so, lui è davvero divertente. Mi piace uscire con lui. Ho detto sì a Maps to the Stars ancor prima di leggere la sceneggiatura, voglio recitare in tutti i suoi film. Racconta cose davvero interessanti, l'atmosfera suoi set è sempre molto rilassata, tutto sembra semplice e divertente. I suoi film sono davvero cool.

Interpreti una persona che cerca di sfondare come attore mentre guida una limousine. Non è che un po' ironica per te questa parte che ti è stata assegnata?
Sì,probabilmente. Voglio dire, la cosa è divertente se pensi che in Maps to the Stars sono l’unica persona normale. Tutti gli altri sono completamente folli. Mi piace recitare nei panni di un attore che fa schifo. È un po' divertente.

Secondo il tuo parere Hollywood è come quella del film? Un universo senza pietà, meschino e divertente al tempo stesso, vista la familiarità che hai con il luogo?
Suppongo che in un certo senso, Maps to the Stars dia veramente una dura rappresentazione di Hollywood e un sacco di gente pensa che abbia un lato oscuro, ma il più delle volte è divertente ed è un ottimo posto in cui lavorare, credo.

Come ci si sente ad essere qui a Cannes con due film?
E' incredibile, l'atmosfera è elettrica durante le proiezioni. Il pubblico non ha paura di dirti se gli piace o no. Lo avverti già nei primi 10 minuti. E’ spaventoso ma allo stesso tempo eccitante.

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view post Posted on 5/6/2014, 16:46




Interviste a Kristen per Clouds of Sils Maria a Cannes


The Showbiz 411


Youyube



Nuovo video di Rob alla premiere di The Rover a Cannes


Robert dal minuto 2:17
Cannes 2014 - Episode 1 from Cannes en LIVE ! on Vimeo.

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view post Posted on 5/6/2014, 17:42




Nuova intervista di Kristen con WSJ a Cannes


CANNES-Francia Nella scena d’apertura di “ Clouds of Sils Maria”, presentato al 67 ° Festival di Cannes lo scorso Venerdì, il personaggio di Kristen Stewart, Val, è chiaramente agitata. Mentre il treno si snoda in modo tortuoso attraverso il percorso di montagna delle Alpi svizzere, Val gioca con il telefonino, maledicendo la cattiva connessione, e cercando di affrontare il fuoco di fila degli indesiderati media,i registi tediosi e la drammatica notizia che cambierà radicalmente ogni suo programma.

Nel film, la Stewart interpreta il ruolo,in basso profilo,dell’occhialuta assistente personale dell'affascinante Maria Enders, una famosa attrice quarantenne, brillantemente interpretata da Juliette Binoche. Il compito di Val è quello di organizzare tutto nei minimi dettagli, in modo tale che Maria sia puntuale per le sue prove d’abito Chanel, e in modo da occuparsi dell’attrice seguendo ogni aspetto dello script.

Molto apprezzata, dalla critica a Cannes per la sua delicata interpretazione Kristen Stewart si dice contenta di aver avuto la possibilità di esplorare l'altro lato della fama, con tutta l'ambivalenza e il fascino della cultura della celebrità che la parte richiede.

" Il film non ha come ragione principale quella di voler dichiarare a gran voce che i media sono superficiali, ma per quanto mi riguarda è stato molto divertente poter dire qualcosa", dice la Stewart. "Ovviamente, ho molta più esperienza con i media, e questo rende tutto più divertente.”

"Non ho un assistente personale attualmente", dice l'attrice, "ma ne ho avuto uno in passato, quindi sicuramente ne comprendo la dinamica. La differenza è che non ho mai avuto un tale rapporto di collaborazione. "


Parlando di ciò che la Stewart ha sperimentato "nella vita reale", ci racconta, ci sono stati momenti durante le riprese in cui l'attrice ha istruito la sua co-protagonista, Juliette Binoche, per rendere la sua performance più credibile. " "Quando dovevamo scendere dalla macchina per calcare il red carpet, Juliette ha aperto da sola la portiera e stava per scendere. Le ho detto, 'cosa stai facendo? Una star non lo farebbe mai! '"

A un certo punto nel film, il personaggio della Stewart, Val, difende, con toni abbastanza accesi, la giovane attrice Jo-Ann Ellis (Chloe Grace Moretz),che deve recitare accanto a Maria nel suo imminente nuovo ruolo a teatro. Contrariamente alla sconsiderata immagine che restituiscono i tabloid di Jo-Ann, Val dice a Maria che deve giudicare l'attrice così duramente.

"Lei non vuole essere inghiottita dalla macchina di Hollywood", dice Val. " Com’ è riuscita Kristen Stewart a schivare alcune delle corazze del culto della celebrità?

"Quando scelgo un ruolo", dice Stewart, mi piace rifletterci su, e non mi importa cosa pensa la gente di questo in seguito. Voglio davvero vivere l'esperienza. Penso che un sacco di attori,non quelli buoni, siano orientati solo al prodotto, pensano di più al business ".

"I film americani sono imballati e consegnati", continua. "Pensano al posto tuo. Un po’ come i tabloid: sono così facilmente deteriorabili . Ma detto questo, amo i grandi film americani, rappresentano la mia formazione, sono cresciuta con loro e ho voglia di farne altri ".

"Kristen è così potente e ha una presenza altrettanto forte", dice il regista francese Olivier Assayas. "Ho scritto una parte in questo film sperando che potesse essere lontanamente interessante per lei. Onestamente non pensavo che l'avrebbe fatto. Ho pensato che l’argomento potesse essere troppo delicato, ma a lei l’idea è piaciuta. "

Stewart dice che era entusiasta all’idea di accettare un ruolo nel film di Assayas dopo un lungo periodo di pausa "Non ho fatto film per molto tempo, perché non mi veniva offerto ciò che mi piaceva. Non ho lavorato per due anni. "

"Voglio iniziare a dirigere", l'attrice aggiunge. "La strada è ancora lunga, ma ho intenzione di iniziare a guardarmi in giro e fare cortometraggi. Si impara dagli errori, ma questo è sicuramente un obiettivo sul quale voglio concentrarmi."

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view post Posted on 5/6/2014, 18:16




Nuova intervista di Kristen per Reuters (Cannes)


(Reuters) - Da Hollywood a Cannes, Kristen Stewart ha lavorato duramente per mettere una certa distanza tra la fama acquisita con "Twilight" e i progetti drammatici più seri che sta abbracciando da quando il franchise sulla storia d’amore vampiresca è giunto al termine.
La Stewart, 24 anni, è diventata molto nota ai fan accanto al fidanzato Robert Pattinson nella Saga di Twilight, dove interpreta una ragazza adolescente innamorata di un vampiro. Quest’anno ha presentato il film Camp X-Ray al Sundance dove interpreta una guardia nel carcere di Guantanamo.
Nel suo ultimo film "Clouds of Sils Maria," che ha debuttato al Festival di Cannes, la Stewart interpreta l'assistente personale di un'attrice che sta invecchiando e si ritrova a dover combattere contro la reazione dell’industria cinematografica al suo invecchiamento.
In un'intervista con Reuters, l'attrice parla della fama e di come si rapporta con le sue intuizioni.
Cosa ti ha attratta di Clouds of Sils Maria?
All’improvviso è diventato il progetto perfetto. La mia carriera è esplosa, si sa già, con Twilight, grazie al quale sono diventata famosa. E’ singolare per me interpretare l’assistente di un’attrice che poi si lascia andare a riflessioni su quel mondo,descrivendo come funziona e quanto superficiale possa essere.
Hai lavorato con regista/scrittore europeo in questo film, la mentalità europea differisce molto da quella americana? C’è più libertà d’azione in un lavoro prettamente europeo rispetto a quanto potresti riscontrarne in uno ad Hollywood?
Una libertà che comunque non è assente negli Stati, ma di certo nell’industria cinematografica non prevale questa sensazione di libertà, devi pensare bene al modo in cui puoi dire ciò che vuoi dire, perché sei realmente preoccupato della reazione della gente, non vuoi indispettirla. La mentalità europea differisce in questo, le persone hanno meno paura e fanno le cose per se stessi. Per pura arte. E non per commercializzare le cose. E’ una bella sensazione. Fare in film in sé è una cosa ridicola. Stai interpretando una persona che non sei, e quindi fingi di essere qualcun altro mentre le persone ti osservano mentre fingi di essere qualcun altro. E’ folle. Ma ne vale la pena se stati dicendo qualcosa , può essere trascendentalmente importante.
E’ difficile rimanere se stessi mentre l’industria preme e tira in questo modo ed i media ti danno il tormento qualsiasi cosa tu faccia?
Non faccio quel che faccio per dare una certa percezione di me o lasciare che si pensi di me in un certo modo. Sarebbe come prendere a calci la possibilità di fare film. Non fa proprio a caso mio. E non so come la gente possa farlo. Non so come le persone si muovano attraverso le loro carriere. Non so in base a cosa scelgano, tipo “Beh, questo non è il mio genere, molto differente dal mio, ma la gente non mi ha mai visto in questo ruolo, così lo sceglierò proprio per questo”. Ed io mi chiedo “Perché stai facendo questo per altre persone? Dovresti farlo per te stesso”. E’ così che la penso fin da quando ho iniziato a fare questo mestiere, quindi non mi importa davvero tutto ciò.
Avverti la pressione di dover restare in cima ai giochi?
Voglio assolutamente dirigere un film un giorno. Recentemente ho diretto un video musicale(per la band Sage + The Saints),era un piccolo progetto ma mi sono divertita, ed ero molto felice facendolo, sarà una grande cosa, non importa altro. Anche quando facevo uno scatto con la Polaroid la gente era lì a dirmi “Cos’hai fatto? Fammi dare un’occhiata”. Ed io ero del tipo “dammi un po’ di tempo in modo che capisca anch’io di cosa si tratta” Non è qualcosa del quale lamentarsi, lo so. E’ incredibile il fatto di aver potuto fare questa cosa. E’ solo un po’ strano. E’ diverso.

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view post Posted on 5/6/2014, 19:02




Nuova intervista di Rob, Guy e David Michôd per The Rover con 'Rencontres de Cinema" (Cannes )


Laurent: Guy, Robert e David, grazie di essere qui con noi oggi. Siete qui per parlare del vostro prossimo film, The Rover. Prima di tutto, David, voglio sapere come sei riuscito a girare un film che è allo stesso tempo un thriller, un film d'azione, un film di superstiti, un viaggio on the road con personaggi forti. E’ incredibile. Qual è stata la motivazione primaria che ti ha spinto a dirigere questo film?

David: La prima che idea che ho avuto è quella di un uomo in mezzo al deserto al quale è stata rubata la sua auto. Poi ho iniziato a creare ogni altra cosa intorno a questa idea. Tutta la sceneggiatura è diventata un mix di vari elementi. Questo film assume i connotati dell’occidente. Volevo semplicemente che il pubblico riuscisse a percepire qualcosa. Durante le riprese, io sono riuscito a percepire molto. E dopo aver visto i quotidiani ero del tipo " Che film sto facendo? Che cos’è? E’ veramente strano".

Laurent: Guy, hai dovuto lavorare costantemente sul personaggio, ogni giorno?

Guy: In realtà ho parlato molto con David circa l’identità di quest’uomo, avevo necessità di capire in che modo avesse vissuto prima che voi lo incontraste all'inizio del film. Per quanto mi riguarda, la maggior parte del mio lavoro è stato fatto durante le prove durante i nostri colloqui al fine di ottenere davvero chi fosse il personaggio. Naturalmente, quando sei sul set di un film, sul set stesso ci sono sempre dei lavori in corso. Sai da che parte stati andando ma è piuttosto un cosa fai per arrivarci.

Laurent: Hai cercato di portare alla luce dei retroscena circa il tuo personaggio?

Guy: Sì, naturalmente. Anche se possiamo contare solo su pochissime informazioni che abbiamo al riguardo del personaggio. È necessario dare il giusto peso a tutta la storia. Per quanto mi riguarda il film non riguardava solo la vicenda dell’auto rubata. L’obiettivo vero era un altro, da ricercarsi prima, ed è su quello che mi sono concentrato.

Laurent: Robert, l'atteggiamento nei riguardi del film era importante anche per te?

Rob: Sì, assolutamente. Per quanto mi riguarda, la differenza sostanziale è nel modo in cui ho considerato il mio personaggio. Contrariamente al tuo (si riferisce al personaggio di Guy), Rey, il mio personaggio ha sempre vissuto in quel mondo. Mentre il personaggio di Guy, Eric, ha avuto una vita diversa, prima.

Laurent: Allo stesso tempo, questo personaggio offre tante possibilità. Tutto è lecito con questo tipo di ragazzo.

Rob: Sì, quando abbiamo letto la sua descrizione, ci è stato detto che era originario del sud degli Stati Uniti. Ma non sappiamo precisamente che tipo di accento abbia. È sorprendente perchè possiamo interpretare questo personaggio in tanti modi differenti.

Laurent: Sì, questo è vero.


Rob: Ricordo che quando sono arrivato sul set la mattina non sapevo cosa stesse per accadere a lui e mi chiedevo quale fosse il suo accento.

Laurent: Robert,hai provato diverse parti con Guy sul set? Vi siete scambiati idee durante le riprese?

Rob: Sì, il mio ruolo.

Guy: E abbiamo fatto molte prove anche prima dell’inizio delle riprese. Abbiamo avuto una settimana di prove ad Adelaide così abbiamo scoperto nuove cose sui nostri personaggi.


Rob: E per quanto riguarda il mio personaggio, dovete sapere che la maggior parte della mia interpretazione consisteva nel dover reagire al tuo personaggio (quello di Guy). La tua parte è una sorta di forza costante nel film.






Guy: E io recito anche in base alle reazioni di Rob. Ho anche dovuto cercare di non reagire.

Laurent: Proprio come una partita di tennis.

Guy: Perché Rob offre allo stesso tempo un’interpretazione vulnerabile e straziante. Il che era impressionante per quanto mi riguarda, dato che il mio personaggio non poteva essere sopraffatto da tutto ciò. Al comando delle mie azioni fino al momento in cui il loro rapporto cambia.

Laurent: Guy deve essere così eccitante quando un regista come David ti propone un progetto del genere?

Guy: Sì, è incredibile. Anche quando ne sei consapevole da molto tempo, quando ti trovi a dover lavorare con qualcuno che ti piace, con cui desideri realmente lavorare ; quando ti dà questo tipo di progetto ... sai che va ad equilibrare tutte le volte in cui hai dovuto lottare per ottenere una parte o quando hai interpretato personaggi non molto importanti. Così, quando poi ottieni questo tipo di proposta, è sempre davvero emozionante. E' un po’ come quando sei un piccolo attore e ti propongono una grande parte, hai questa sensazione di euforia che prende il sopravvento e non muta. E' molto raro, ma quando accade è incredibile, è un grande onore.

Laurent: David, che approccio hai avuto nel lavorare con Robert e Guy? Hai dato loro molta libertà?

David: no, no libertà per tutti!

Guy: Ci chiudeva nelle nostre camere. Non potevamo nemmeno andare a mangiare al ristorante. Nessuna libertà per tutti!

David: Quando scrivo una storia, ho un'idea molto precisa su chi sia il personaggio, ma è solo dopo il casting degli attori e dopo aver parlato con loro dei personaggi che ottengo tutta la visione d’insieme. Riesco a vedere il personaggio di Eric, con il volto di Guy nella mia mente. L’ho sempre avuto in mente da quando ho scritto la sceneggiatura. Ma ho potuto parlarne con Guy solo pochi giorni prima dell’inizio delle riprese. Ed è incredibile ciò che abbiamo fatto con solo pochi giorni di prove. E’ stato esaltante per me quando il primo vero giorno di riprese abbiamo girato la prima scena con Guy. Bastava osservare il modo in cui Guy stava in piedi. Avevo il personaggio di fronte a me. Poi gli abbiamo raccontato alcuno retroscena del suo personaggio. Non sapevo invece cosa cercavo dal personaggio di Rob. Avevo incontrato Rob precedentemente e l’avevo trovato molto interessante. Quando ho iniziato il casting, ho avuto questa strana sensazione che lui fosse l’attore del quale avevo più bisogno. Per fortuna è venuto a fare il provino, e ancora una volta,in quel caso è stato esilarante. Ero convinto di aver trovato il personaggio e l'uomo adatto per interpretare il personaggio.

Laurent: Eric è un personaggio eccitante da interpretare perché utilizza tutta la sua prestanza fisica. Guy il fatto di utilizzare il corpo come parte della tua interpretazione, è stato particolare?

Guy: L’ho amato. Preferisco sia il mio corpo a parlare invece che un dialogo. Sono molto di più un carattere istintivo che un intellettuale.

David: È sorprendente quante informazioni si possono inviare al pubblico con una recitazione fisica. Durante le prove abbiamo lasciato che a parlare fossero la postura delle sue spalle e il suo modo di camminare. Le spalle e il collo. E' strano pensare che possa essere un modo per ottenere un personaggio. Quando me ne sono reso conto prima che le riprese iniziassero è stato molto emozionante per me dal momento che il personaggio di Guy è diventato davvero realistico!

Laurent: e dopo tutto è ciò che film racconta. Sono come animali. Può anche rappresentare una metafora della nostra società. Non è davvero un buon momento per essere un essere umano con l’attuale crisi globale. Potremmo realmente tornare ai nostri istinti primitivi. Forse mi sbaglio, ma penso sia l’argomento del film?

David: Mentre scrivevo la sceneggiatura, immaginavo me stesso proiettato nel futuro, così come è raffigurato nel film e c'erano la mia angoscia e la mia disperazione e in particolare attraverso Eric, il personaggio di Guy avvertivo anche rabbia. Ho iniziato a immaginare un mondo divenuto vecchio in pochi decenni, completamente devastato dalle persone che sono in carica oggi: dall’ origine della crisi economica e dalla nostra incapacità nel tentare di trovare una soluzione per combattere il riscaldamento globale. Ho solo immaginato l'Uomo in pochi decenni che si ritrova a dover vivere in questo mondo, è lui è profondamente arrabbiato. Abbastanza arrabbiato da commettere omicidi.

Laurent: Sei d'accordo Robert? Tutto ciò riguarda davvero la nostra società?

Rob: Sì. Quando ho letto la sceneggiatura, pensavo a tutte le possibili ramificazioni della storia. Nel film si possono individuare due storie, vicine tra loro e piene d’emozione. E' quello che mi ha permesso di avvicinarmi a Guy.

Guy: Per dar vita a questi personaggi, si deve scavare all’interno per riuscire a comprendere il senso e l'essenza del personaggio. Naturalmente si è consapevoli del fatto che qualcosa accada su scala più ampia. Ma per quanto mi riguarda, al fine di riprodurre correttamente il mio personaggio, ho dovuto costruirlo dall'interno verso l'esterno. Dopo che finalmente intuisci ciò che sta accadendo arrivi a Cannes e ne sei talmente consapevole che dici "Oh sì, è questo!".


Laurent: Il film ha un legame con il mondo economico e politico attuale. E' un film post apocalittico. Attualmente, e non solo in Francia, ma anche negli Stati Uniti o addirittura in Australia, regna la medesima confusione. Sai cosa voglio dire?

Guy: Che siamo sempre più vicini ad una catastrofe globale.


Rob: E' assolutamente ridicolo. Mi ricordo di una scena che abbiamo girato nei pressi di una miniera ancora attiva. Eravamo appena giunti in quel posto e ci siamo resi immediatamente conto di quanto fosse ridicola la situazione. Dalla miniera infatti venivano tirate fuori le risorse dall’interno della terra. Niente crescerà per almeno altri 400 anni. E’ scomparsa la fauna selvatica. C’è solo qualche uccello. Non ci resta che sederci e giocare ai videogiochi.


Laurent: Sì, hai ragione e allo stesso tempo si tratta di un vero film. Ed è davvero cinematografico. Ci sono un sacco di luci, e poi il deserto e la vastità del paesaggio. Le riprese sono state difficili da fare per te?

David: Abbiamo avuto un grande equipaggio se si prende in considerazione il posto dove stavamo girando. Eravamo molto molti lontani dalla prima grande città.

Laurent: Molto lontani del mondo civilizzato?

David: E' stato molto difficile. Faceva molto caldo. C'erano un sacco di mosche. Non c’erano emittenti televisive. Eravamo costantemente sporchi.

Laurent: Niente telefoni cellulari?

Guy: Man mano che ci postavamo verso nord avevamo sempre meno linea. Allora abbiamo appoggiato sui tavoli i nostri telefoni e abbiamo realizzato che potevamo solo dialogare tra di noi.

David: E’ stato meraviglioso. Eravamo bloccati insieme tutte le sere. E mentre ci recavamo nello stesso punto di ogni sera abbiamo iniziato ad ubriacarci.

Laurent: Hai avvertito un po’ di pressione data dal tuo precedente film Animal Kingdom, che ha avuto un enorme successo in tutto il mondo. Questo ha aggiunto un po' di pressione per quanto riguarda questo film?

David: Sì, ho sentito la pressione, ma non quando abbiamo iniziato le riprese, ma quando ho deciso di farlo. Mi sono letteralmente calato nel film. E adesso che siamo arrivati ​​a Cannes ho avvertito le aspettative del pubblico. Non so quello che gli altri si aspettano da me e da questo secondo film. Non ho idea circa quello che sperano. Quindi non so davvero se il mio film saprà soddisfare le loro aspettative o no. Quindi questo è l'obiettivo di questa settimana a Cannes: tentare di capire quale posto spetti a The Rover nel mondo.

Laurent: Sei d'accordo Guy?


Guy: Non riesco a capire di cosa stia parlando!


Laurent: Hai bevuto troppo ieri sera!

Guy: Certo che sono d’accordo con lui! E' interessante quando parliamo delle aspettative che circondano un film. Ciò che è affascinante nel nostro lavoro è la grande differenza sostanziale tra la realtà che stiamo vivendo noi mentre giriamo un film, e come viene percepita all'esterno. Cerchiamo di capire cosa la gente avverta da di fuori, che è un po’ la stessa cosa che accade alla gente quando tenta di capire dal di fuori come lavoriamo all’interno. E si può pensare che questi due processi siano ridicoli ma in realtà comprendo perfettamente il punto di vista. Il primo film che David ha fatto ...

Laurent: Sì Animal Kingdom.

Guy: Era un film incredibile

Laurent: Assolutamente.

Guy: Ha avuto un successo incredibile. L'importante è capire se si è in grado di affrontare la pressione del secondo film. Sei obbligato a replicare il successo ottenuto con il primo? Oppure fai come David e ti concentri sul film successivo e non tenti di confrontarlo con il primo film. Solo in questo modo riuscirai a farlo. Il problema di quando si arriva in posti come Cannes è che le persone confronteranno automaticamente i film. Vorrei poter dire loro "Oh no, non fate confronti".

Laurent: E' la stessa cosa per te Robert? Sai esattamente qual è il tuo prossimo progetto o ancora no? Sei del tipo 'ho fatto un film con David Cronenberg, con David Michôd, e adesso ho intenzione di provare qualcosa di veramente diverso? '

Rob: No, penso dipenda dalla scelta del regista, ma mi ci è voluto un po' per giungere a questa consapevolezza. Sarai molto più felice lavorando con i registi migliori al mondo, là fuori ci sarà sempre qualcosa di incredibile se lo farai. Non c’è necessariamente bisogno di leggere la sceneggiatura. Sarà grandioso lavorare con loro.

Laurent: Guy, mi ricordo di te a Cannes per La Confidentials. E' stato 17 anni fa, nel 1997. Eri molto più giovane allora.


Guy: Sì, molto più giovane!


Laurent: E’ sempre una nuova esperienza essere qui a Cannes?

Guy: Oh sì, assolutamente. Ho incontrato questa mattina i produttori di "The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert", presentato qui in anteprima nel 1994. Purtroppo non ho potuto essere qui. Generalmente, siamo venuti qui con grandi film. Quest'anno con The Rover, due anni fa con Lawless e, naturalmente, prima con La Confidentials. E' sempre una grande esperienza. A Cannes, i film hanno sempre avuto grande risalto quindi è un onore essere qui. Qui la gente semplicemente adora i film così ...

Laurent: E' la stessa cosa per te Robert?

Rob: Mi piace venire a Cannes. Faccio sempre del mio meglio per venire qui. E al momento è un completo successo. Tre su tre.

Guy: Ti potremmo aiutare chiedendo a Jane Campion(è una regista, sceneggiatrice, produttrice cinematografica e attrice neozelandese. Era presidente di giuria al Festival di Cannes 2014)

Rob: Sì, è lo stesso per me. In questo posto possiamo realmente essere grati alla gente. E' completamente diverso. Anche per quanto riguarda le interviste. Ovunque nel mondo, quando sto promuovendo un film, mi chiedono solo qual è il mio pasto preferito o qualcosa di simile. E' così frustrante.

David: Nessuno mi fa mai questa domanda!

Laurent: E lo screening del film a Cannes è un po' pazzesco?

David: E' pazzesco se si osserva anche il punto di vista esterno. E' esattamente quello che pensiamo. Ma mi rendo conto che questo festival adora il cinema con le sue cerimonie e le sue tradizioni, con la pressione crescente ad ogni proiezione per più giorni. Così, quando calchiamo i gradini sappiamo che stiamo per vivere uno dei momenti più importanti della nostra vita. E' davvero magico.

Laurent: Grazie mille a tutti voi. Grazie.

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Dancer
view post Posted on 5/6/2014, 19:37




Intervista a Kristen con Scoop with Raya a Cannes per Clouds Of Sils Maria



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Lei parla di Still Alice e ringrazia i fan per aver partecipato al progetto di beneficenza per le cure per l'Alzheimer, progetto organizzato in occasione del suo compleanno. Parla di Juliette Binoche e del suo personaggio,Valentine.

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Nuova intervista di Robert su Hello Magazine (Cannes)


Hello Magazine: Ti piace la pressione esercitata da Cannes?
Rob: Decisamente. E' un tipo di energia differente e non è come una normale premiere, alla quale partecipano solo gli amici dello studio o qualunque altra cosa. C’è la possibilità effettiva che le persone giudichino il tuo operato esprimendo i loro pareri in proposito. Il che è molto stimolante. Penso che le persone siano oggettivamente molto più interessate, parlano del film, non si recano alla proiezione con la convinzione che a seguire ci sarà un party,no, sono davvero interessati al film.

In The Rover, il tuo personaggio,Rey, impara a sparare. Ti senti a tuo agio con le pistole?
Non proprio, non sono un grande fan delle armi. Penso che sia piuttosto strano, parlo della gente con le pistole, lo trovo molto stupido. Voglio dire, credo che la gente dovrebbe semplicemente sbarazzarsene.

Cosa pensi della violenza nei film?
Non ho mai apprezzato i film nei quali ci si abbandona alla violenza. Penso solo che è una specie di lordo. Non lo so - non voglio vedere qualcuno di essere torturato. Penso sia un genere grossolano. Non so, non ho proprio voglia di guardare qualcuno mentre viene torturato.

Sei protagonista insieme a Guy Pearce. E' stato divertente? Ti ha intimidito?
No, ma devo dire che lui è davvero molto forte, così quando venivo sbatacchiato da una parte all’altra sentivo molto male. E questo accadeva per gran parte del tempo.

Lui è considerato un grande attore. Questo è importante per te dal punto di vista lavorativo?
Sì,al 100%. Ho sentito alcuni attori che dicevano di non essere interessati alle recensioni, che non hanno alcuna preoccupazione di sorta,e che pensano solo a ciò che stanno facendo. Penso che in realtà tutti si preoccupino dell’idea della gente.

Ti sono piaciute le riprese nell’ Outback australiano?
Mi sono piaciute molto. E' tutto così strano, non c'è nulla per chilometri e chilometri e tutt’intorno è estremamente tranquillo.

Ti piacciono la solitudine e gli spazi aperti?
Sì, mi piacciono gli spazi aperti. E anche il cielo stellato.

Riesci a stare da solo allo stesso modo in questi giorni?
Già. Beh, sì, ma non così, lì si è veramente da soli.

Hai finito con i blockbuster con la fine della 'The Twilight Saga'?
Sono solo in attesa del regista giusto. Non ho messo alcun punto. Ciò vuol dire che non è detto che non ne farò ancora, è solo che i blockbuster prendono un sacco di tempo nella fase di realizzazione e proprio per questo non ho davvero,davvero,voglia di farne. C’è un sacco di pressione e non sempre si ottengono parti interessanti in grandi film, soprattutto per i più giovani. Ogni volta è sempre la stessa cosa.

Ci sono un sacco di adattamenti di fumetti al momento. C'è un personaggio che vorresti interpretare?
Non sono mai stato un grande fan di fumetti,fin da bambino, quindi non ho di questi propositi. Devi fare anche parecchi pesi (si riferisce alla palestra). E’ solo una grande seccatura.

Puoi dirci qualcosa sul tuo nuovo progetto con Olivier Assayas?
E’ film che si basa su una storia vera, racconta di un gruppo di ladri che deruba un negozio a Chicago senza rendersi conto che si tratta di una sorta di facciata della mafia. E’ una storia piuttosto semplice, con una scrittura corposa, che racconta una storia vera in modo geniale. E’ una storia incredibilmente realistica nel complesso. E' davvero cool; davvero, davvero cool.

Quindi ti rivedremo di nuovo a Cannes?
Speriamo. Sembra la tipologia di film adatta a Cannes, ma è davvero brutale. Anche se sembra un film di gangster che non ha cliché, quindi difficile da realizzare.

Hai cantato in Twilight e so che componi musica. Vorresti rilasciare un cd un giorno?
Voglio farne uno, ma non so se ho voglia di rilasciarlo. Non mi rapporto veramente bene con le critiche e ne ho già prese tante sul fronte della recitazione. Non sento veramente il bisogno di riceverne anche da altri fronti.

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Dancer
view post Posted on 5/6/2014, 20:16




NUOVA INTERVISTA DI ROBERT CON LE FIGARO


Con due film nella selezione ufficiale al Festival di Cannes, l'attore dimostra serenità nel gestire il dopo Twilight.

Su una terrazza del Palais des Festivals molto ventilata un uomo con la testa infilata nelle spalle,sta fumando una sigaretta. Una guardia del corpo si trova a pochi metri da lui. Il fumatore misterioso è Robert Pattinson. Con due film nella selezione ufficiale, Maps To The Stars, di David Cronenberg, e The Rover di David Michôd, l'attore è stato una delle principali attrazioni a Cannes. Quando arriviamo sulla Croisette per il nostro incontro, l’attore non sembra molto in forma. Il giorno precedente infatti ha fatto le ore piccole, visto che è stato al Silencio, il club parigino trasferito a Cannes durante il festival. Si è svegliato dieci minuti prima dei suoi appuntamenti con la stampa. Appare stanco e spontaneo, disposto a parlare di questi due registi che hanno contribuito a sotterrare il vampiro sexy. Il protagonista della saga di Twilight paga il primo pegno nei confronti del canadese Cronenberg. Come in Cosmopolis, nel 2012, Pattinson è tornato in una limousine in Maps to the Stars, ma questa volta al volante. "E' un ruolo secondario, ma ho detto di sì ancora prima di leggere il copione. Farei qualunque cosa con questo ragazzo." Il suo personaggio è un autista di limousine a Hollywood che si presenta come un "attore autore." "Solevo dirlo all’inizio, ma ora non più", scherza l'inglese che si è trasferito a Los Angeles diversi anni fa. "Mi mancava molto Londra all’inizio, ma poi la maggior parte dei miei amici l’ha lasciata e Los Angeles è una città bellissima, dinamica. Ed allo stesso tempo è molto strana. Tutto dipende dalle persone con le quali esci…"

A Hollywood, sia script che registi vanno a lui. Così come David Michôd, del quale Pattinson ammira il suo primo film, Animal Kingdom, lo incontra e lo sceglie tra migliaia di attori. Perché lui? "Perché la sua faccia mi affascina, è bello quanto atipico", il regista ci racconta. L'attore ha trascorso sette settimane nel deserto australiano, ad esattamente nove ore di macchina dalla città più vicina. Lui adora la solitudine, un vero lusso per questo giovane uomo di 28 anni vessato dai paparazzi. "Mi è piaciuto il fatto di poter far pipì liberamente all’aperto." L'ex modello ha anche goduto del fatto di poter allontanarsi dall’idea di essere considerato un icona per gli adolescenti, e questo grazie al suo personaggio fuori dagli schemi. "Quando ho letto lo script la prima volta, mi sono chiesto se questo ragazzo fosse mentalmente menomato. David Michôd ha detto che non sapeva. Ho fatto un sacco di improvvisazioni, ma penso siano state tutte tagliate!"

Pattinson ha girato con Werner Herzog e Anton Corbijn. Girerà i prossimi film con con James Gray, Harmony Korine e Olivier Assayas. Sarebbe anche uno dei contendenti per la parte di Indiana Jones, nel rifacimento del film in sostituzione di Harrison Ford.

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Dancer
view post Posted on 5/6/2014, 20:59




Nuovo portrait di Rob, Guy e David Michôd a Cannes per THR



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Dancer
view post Posted on 11/6/2014, 09:33




Nuova foto di Rob, Guy e David Michôd al Mouton Cadet Wine Bar a Cannes.


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Dancer
view post Posted on 17/6/2014, 15:46




Nuovo-Vecchio video di Kristen alla premiere di Clouds of Sils Maria a Cannes - 23 Maggio


SILS MARIA - Premiere Arrival Part 3of3 - The 67th Cannes Film Festival from Ian Maddison on Vimeo.

 
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Dancer
view post Posted on 17/6/2014, 23:13




Nuovo Portrait di Kristen a Cannes 2014 su Studio Ciné Live




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Edited by Dancer - 26/6/2014, 10:48
 
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45 replies since 17/4/2014, 13:02   326 views
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